Il 4 aprile 2023 all’Aula Magna del Polo Bertelli dell’Università di Macerata ha avuto luogo la presentazione del volume Sorelle (Carocci, 2022) di Monica Farnetti, professoressa ordinaria di Letteratura italiana all’Università di Sassari.
La direttrice del Dipartimento Lorella Giannandrea e la professoressa Natascia Mattucci hanno introdotto l’incontro moderato da Sara Lorenzetti. Ad accompagnare il fluire della conversazione alcune letture molto suggestive a cura di Elena Carrano.
Il lavoro traccia una storia letteraria della sorellanza, intesa come relazione fondativa della singolarità e della soggettività femminile, dal 300 ad oggi. Una singolarità e una soggettività che però, secondo Farnetti, passa sempre attraverso il rapporto speculare nell’altra, si fa identità solo nel momento in cui c’è un confronto, una relazione, un farsi compagnia: in questo agire e pensare insieme emerge una dimensione collettiva che contribuisce a far sì che la donna trovi un suo posto nel mondo. La sorellanza quindi consiste nel far emergere un comune patrimonio di pensiero, nel ri-conoscersi in un comune patrimonio di affetti, nel parlare un linguaggio comune. Il divenire di ciascuna trae forza da questa sorellanza, una sorellanza simbolica e non biologica, in cui ognuna testimonia la vita dell’altra, se ne fa custode salvandola dall’oblio. Farnetti, in modo assai efficace si rifa ad Hannah Arendt e all’uso che la filosofa fa del verbo Scheinen che in tedesco vuol dire “apparire” ma anche “risplendere” nel definire lo spazio pubblico come lo spazio che conferisce “splendore” all’essere umano. Nel suo lavoro infatti l’autrice parla delle sorelle come di “compagne di splendore” poiché insieme si fanno strada e cercando uno spazio, un modo per affermarsi sulla scena pubblica. Così facendo esse vi “risplendono” trovando la possibilità di esprimere pienamente i propri talenti.
Alla presentazione ha partecipato anche la presidente dell’Osservatorio di Genere, Claudia Santoni, che ha dato alla discussione un contributo a partire dal proprio campo di ricerca e di studio, la sociologia.
Infatti Sorelle occupandosi delle letterate ricostruisce una storia della sorellanza che corre parallela alla storia della letteratura e sicuramente ce n’è una che corre parallela alla nascita di altre discipline, come la sociologia, e che va rintracciata e concettualizzata.
Monica Farnetti propone l’utilizzo del termine sorellanza nel significato ampio di sorelle, una sorellanza globale a cui tendere e che sociologicamente segnala, secondo Claudia Santoni, alcuni dei momenti più significativi dell’entrata delle donne nella società, nonché, del riconoscimento di un punto di vista pienamente femminile nel campo del sapere sociologico e della ricerca sociale. Sorelle “si diventa” e la sorellanza nel farsi può assumere forme e manifestazioni diverse, non necessariamente contrapposte né necessariamente complementari ma egualmente indicative di un percorso di esistenza. A partire da ciò, Santoni utilizza efficacemente due dimensioni aggregative per racchiudere alcune delle manifestazioni dell’essere sorelle individuate nel volume. Queste due dimensioni segnalano una duplice finalità nella sorellanza, quella delle donne che traccia i fatti e le idee e quella per le donne che propone dilemmi e nuovi ordini sociali.
Vediamo nel dettaglio in cosa consistono queste due dimensioni:
La Sorellanza delle donne.
- Le letterate, pur vivendo situazioni diverse e lontane (nel tempo e nello spazio), è rintracciabile nei racconti presentati come una sorta di matrice dello stilo di vita femminile con meccanismi relazionali simili.
- Chi scrive, la letterata, è donna e appare chiaro che ciò rappresenta qualcosa aldilà del sesso biologico e c’entra invece con ciò che racconta scrivendo.
- Il racconto di sé e dell’esperienza di vincoli, come anche delle autocensure, è peculiare non solo a livello soggettivo ma di genere e questo si collega all’importanza del valore dell’esempio di donna come altra diversa da sé.
La Sorellanza per le donne.
- È la sorellanza che crea aspettative verso la costruzione di un nuovo immaginario simbolico che è fondamentale al di là della modifica effettiva che potrà creare nell’immediato.
- Serve per sfuggire a quel “vivere immanente” delle donne che è senza possibilità di trasformazione e di rivendicazione.
- Rappresenta quella sorellanza che porta con sé la letteratura femminile contemporanea e che può aiutare a contrastare le forme di oggettificazione delle donne oggi emergenti da una cultura visuale gerarchizzante.